“Il Gioco dei Regni” di Clara Sereni ed. BUR 2007

Come “Lessico Famigliare” di Natalia Ginzburg, il libro di Clara Sereni ripercorre la storia della propria famiglia. Ad accumunare i due libri è il racconto di famiglie ebree e antifasciste, mentre la differenza, consiste nel metodo utilizzato per redigerli. Natalia affidandosi molto ai ricordi, Clara utilizzando documenti scritti nel tempo da famigliari, in particolare il libro scritto dalla madre Xenia Silberberg (Marina Sereni) “I giorni della nostra vita”.

Senza commettere l’errore di proferire giudizi etici o morali sulle scelte consumate dai protagonisti di quella che potremmo definire la “Saga” dei Sereni, constatiamo che in campo ci sono passioni, sentimenti e soprattutto una forte consapevolezza di una formazione culturale e politica che deve essere sempre e comunque all’altezza di quella che è la storia del Novecento in tutte le sue declinazioni. Se non ci fossero stati protagonisti come i Sereni, rigorosi e monolitici nel loro differente pensare, la storia scritta e vissuta sarebbe stata diversa e sicuramente non migliore.


La scelta di campo sopra ogni cosa, anche sopra la famiglia e gli affetti più cari, la visione di modelli di società che comunque prenderanno forma, anche se il tempo smorzerà le aspettative e, in alcuni casi, di fatto le stravolgerà.

Clara Sereni


Non a caso, Clara Sereni è stata in grado di scrivere il libro solo dopo aver avuto accesso a documenti che nel tempo erano confluiti in diversi fondi in Italia e in Israele.
Ricordiamo qui che Clara Sereni è nipote di un rivoluzionario giustiziato dallo Zar nei primi anni del 900, la cui moglie continua, nonostante la figlia (Marina Sereni) ancora in fasce, a muoversi tra rivoluzionari e oppositori al regime zarista. Questo provocherà nella figlia Marina una forma di risentimento che tuttavia non le impedirà di ripercorrere, dal momento in cui sposa Emilio Sereni, analoghi percorsi esistenziali e di attività politica alla madre.

La famiglia Sereni è una famiglia apprezzata e autorevole della borghesia ebraica romana.
Enrico, Enzo ed Emilio sono i tre fratelli che nascono all’alba del Novecento.
Enrico, promettente scienziato e legato agli ambienti antifascisti di GL, morirà suicida in giovane.
Enzo sarà tra quei pionieri ebrei che, attraverso i primi kibbutz, ha contribuito alla costruzione di quello che sarebbe diventato lo Stato di Israele.
Dopo l’8 settembre, non esiterà a farsi paracadutare nelle zone occupate italiane per potersi unire alla Resistenza Italiana. Fu catturato, torturato per carpirgli informazioni ed infine deportato in un Lager tedesco dove perirà (una delle navi che trasportavano migranti ebrei, organizzate anche dalla moglie Ada, per raggiungere Israele come la Exodus, porterà il suo nome).
Emilio, infine, padre di Clara, da promessa dell’agronomia all’università di Portici, insieme a Manlio Rossi Doria è tra gli animatori della vita clandestina del Partito Comunista.
Incarcerato, dopo un condono, fa la scelta insieme a moglie e figlie della clandestinità a Parigi per evitare il confino.
Catturato e rimpatriato, avventurosamente scampato ad una condanna a morte sarà tra i principali dirigenti del CLNAI e nel dopoguerra importante dirigente del PCI.
Nel libro si coglie come una forte educazione ed autoeducazione culturale fosse il vero motore della visione politica che contribuirà in modo sostanziale alla ricostruzione materiale e politica del Paese, dopo il fascismo e la fine del conflitto mondiale. Inevitabili saranno i confronti e le contraddizioni che emergeranno nella seconda metà del 900, ma Emilio resterà un riferimento della cultura Comunista del nostro Paese.
Libro assolutamente da leggere.
LV

Prima Pubblicazione edito da Giunti nel 1993, Nel 2007 con prefazione di Alberto Asor Rosa edito da BUR e nel 2017 nuovamente pubblicato da Giunti. E’ presente anche nel catalogo Amazon
Per sapere di più su Clara Sereni https://it.wikipedia.org/wiki/Clara_Sereni